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martedì 29 ottobre 2013

ALCUNI COMMENTI SU "N O D I"

Il 26 ed il 27 ottobre, La Compagnia Teatro Prisma è andata in scena con lo spettacolo N O D I presso lo spazio Teatro Osservatorio di Bari.

Inutile dire di emozioni, di ansie, incertezze e tutto il vortice emotivo che nasce dalla consapevolezza che si sta facendo qualcosa che prima non esisteva. Tutto è nato dalle nostre penne, dai nostri strumenti e dai nostri muscoli. La penna è quella di Giovanni Gentile che ha scritto il testo e curato la regia, gli strumenti sono quelli di Vito Liturri e Marco Boccia che hanno confezionato le musiche, i muscoli sono quelli della nostra danzatrice Daniela Addante che ha preparato anche le coreografie che ha eseguito con poesia e leggerezza in uno spazio non proprio consono alla danza. Poi c'è l'indubbia professionalità della nostra attrice Silvia Cuccovillo che ha dimostrato ancora una volta quanto sia importante la preparazione, il talento e la passione per questo che è molto più di un mestiere.

Siamo contenti di N O D I che ha finalmente raggiunto una forma concreta nella sua multidisciplinarietà anche se il cantiere non accenna a chiudersi, la ricerca è costante come il lavoro di ognuno nel proprio ruolo.

Dopo questa due giorni di spettacolo ci ha fatto piacere ricevere dei riscontri da parte di amici ed avventori, alcuni dei quali hanno tenuto a scrivere  (sul nostro profilo FB) poche righe di commento che noi riportiamo con orgoglio e gratitudine ringraziandoli per la loro presenza e per il loro coinvolgimento.

Ovviamente ci auguriamo che continuino a segure le nostre "vicende" con simpatia, noi cercheremo di non deluderli.









Lidia Cuccovillo scrive di N O D I : N O D I è la drammatizzazione cruda, sarcastica,penosa, arrabbiata di un danno e del paradosso della sua oscura necessità. La Compagnia Teatro Prisma è un ciuffo d'erba nel cemento. il vostro è un impegno energico, generoso, colto, studiato, nel proporre arte.

Domenico Poteca: forte, sospeso, violento, come se mi aveste sputato addosso

Francesca Citarella: Un perfetto connubio tra recitato, musica e danza che trasporta lo spettatore in un'atmosfera coinvolgente e carica di pathos.

Francesco Tatone: Travolgente nel suo esprimere un sentimento crudo profondo e terribilmente autentico.marco,vito la musica....vera.....Silvia interprete cruda e passionale....giovanni....il genio!!!!....che dire di più...!!!!

Mariella Lippo: Bravi tutti! Sensazione e?? È andato giù tutto d'un fiato e lì ci è rimasto !! Eppure era la terza volta che lo vedevo ma questa ha colpito!!

Roberta Flore ci scrive in privato : opera vera tanto quanto è vero il proprio cuore quando lo si apre in segreto a se stessi, sorprendente ed ipnotica. bravi bravi tutti. bella realtà x bari.

venerdì 25 ottobre 2013

GENESI DI UNO SPETTACOLO CHIAMATO "N O D I"

Da questa poesia ha preso il via l'idea di N O D I...sabato 26 e domenica 27 ottobre  presso il Teatro Osservatorio a Bari

UNA GATTA

Dormi nuda,
su un fianco,
dandomi la schiena.
Resto fermo sulla soglia.
Mi piace guardarti.
Pelle bianca ricoperta di efelidi,
capelli gialli striati di arancio mandarino,
sapori che ho appena assaggiato.
Nella camera da letto calda e lenta
il sole del primo pomeriggio filtra dalle persiane chiuse,
lento,
chiedendo il permesso a chi ha appena finito di amarsi,
se amore si può chiamare
quello scambio compulsivo di saliva, di sudore e di sperma.
Un ventilatore stanco e annoiato
muove impercettibilmente
aria e odori,
Un gatto antipatico, sul tappeto,
dorme su un fianco,
anche lui,
come te.
"Sei tu?" mi chiedi con voce roca,
impastata da sonno e orgasmo.
Si certo, sono io.
Ti amo.
Per un attimo, stranamente, ne sono certo.
Amo come sei di spalle, mentre dormi su un fianco.
Amo i tuoi glutei nervosi, eppure tondi e accoglienti.
Amo il tuo odore di sesso appena consumato,
e amo la tua voce.
Amo i tuoi lunghi capelli,
amo i tuoi piedi, bellissimi, scorticati dalla danza.
Ti amo, in questa casa che hai preso in prestito
per sudare, per piacere, per farmi le labbra bagnate.
E per un attimo mi hai amato anche tu,
lo so, l'hai detto, l'ho sentito.
In questa casa nè mia nè tua,
in questo pomeriggio nè mio nè tuo,
ci siamo amati, mischiando i nostri occhi per sempre,
per riprendere, subito dopo, il mio e il tuo.
In questa casa con un ventilatore stanco,
per un attimo,
il mio sei stata tu.
(Giovanni Gentile )

APRE A NOICATTARO L’EX-VIRI. (Contrada Calcare, alle spalle dell’istituto S.Agostino)



Giovedì 24 ottobre, la Compagnia Teatro Prisma, ha partecipato all’inaugurazione di un nuovo spazio polifunzionale a Noicattaro, centro urbano alle porte di Bari.
Si tratta dell’ExViri, un insediamento industriale trasformato in “laboratorio urbano” grazie all’aiuto di Bollenti Spiriti lì rappresentati dall’amico Annibale D’Elia.

In questo incredibile luogo vi si trova una sala da concerto con un bel palco e comode poltroncine, un piccolo ma accogliente cinema, un bar (non ancora operativo) e tante aree destinabili a qualsivoglia iniziative come mostre convegni e, perché no, anche feste.
Ci sono tutti i presupposti perché questa struttura diventi un riferimento non solo per Noicattaro ma anche per l’intera Provincia.

Inutile dire, ma diciamolo pure…, che l’Assessore, il vice sindaco ed un rappresentante della struttura si sono spesi in parole che esprimevano un certo entusiasmo anche se, a ben leggere fra le righe, tradivano una certa stanchezza, pare fosse la seconda inaugurazione e, dialogando con alcuni ragazzi che gestiranno il posto, non poche battaglie hanno dovuto affrontare contro gli innumerevoli rivoli di una certa burocrazia che come sempre si pone di traverso, rendendo difficile la vita a chi cerca di fare le cose per bene.

Tuttavia l’ExViri, nonostante tutto ha iniziato il suo cammino. Certo, c’è ancora molto da fare. La zona dedicata al bar deve essere ultimata, qualche ritocco estetico sarà necessario, la sala concerti (molto bella e discretamente capiente) merita ancora qualche attenzione sotto il profilo tecnico ma si può ben dire che il grosso è stato fatto.

I propositi sono quelli che chi come noi opera da oltre vent’anni nella cultura ha sentito fin troppe volte ma, anche questa volta vogliamo crederci.

Vogliamo credere che sia veramente una fucina di cultura per artisti che hanno qualcosa da dire.
Vogliamo credere che sia veramente un punto di riferimento incentivante per i ragazzi e per il territorio.
Vogliamo credere veramente che sia un luogo dove si possa produrre cultura in ogni declinazione possibile.

Noi della Compagnia Teatro Prisma, gentilmente invitati, non possiamo fare altro che augurare a tutti i ragazzi che hanno l’onere ed onore di gestire questo bellissimo contenitore ogni bene con l’augurio che riescano a tenere fuori solo la solita logica di esclusione preventiva che troppe volte si è visto in luoghi simili e che, sistematicamente, ne ha decretato il fallimento e la disaffezione di quel pubblico a cui strutture come queste sono rivolte.

Auguriamo che sia un luogo in cui l’arte sia realmente democratica, nella misura in cui sia data voce a tutti coloro che professionalmente abbiano qualcosa da dire. Ci auguriamo che siano tante le iniziative e che, soprattutto, passato il Santo non passi la festa.

venerdì 18 ottobre 2013

Una recensione...ringraziamo per le belle parole. Sono queste le cose che ci danno l'input e la spinta ad andare avanti e a continuare a fare quello che facciamo. Lieti di esserle piaciuti !!

Cristina Siciliano in "Io & Miryam" di Giovanni Gentile
Compagnia Teatro Prisma


Io e Miryam
ovvero 
“Varius multiplex multiformis”

Tragi/brillante performance teatrale…? (a mio parere).
Recital…? (a detta dell’ autore).
Teatro espressionista…? (secondo un illustre addetto ai lavori, presente in sala).

Due suonatori e un’artista in uno spazio scenico essenziale; un facsimile di camerino sulla destra, una piccola tenda centrale. Luci e ombre… Dei candidi cuscini in prima fila e tante, ma non troppe, sedie a fare da corolla al palcoscenico. Questo lo scenario del “Teatro Osservatorio”, una chicca della Bari “transferrovia”, gli occhi puntati su “Io e Miryam”. Un IO al femminile dapprincipio egocentrico e un po’ capriccioso che comincia a cantare “Cabaret” alla maniera della Minnelli e ad un tratto stona, abbandonando la scena… Sconcerto dei musici che pretendono l’intervento del regista, pronto in prima fila (Pirandello docet?!). E “la macchina” riparte subito dopo, sul filo dei ricordi e della musica. Le note seguono le parole e viceversa. Si attacca con il flashback: il racconto della vita di una chansonier di night club in una Germania pre e poi nazista. Emerge un incontro, voluto dal Fato, quello con una ballerina-cantante ebrea: Miryam. E fu la luce…
“Io guardavo con i suoi occhi e lei sentiva col mio cuore”. Una passione artistica quella tra la puttana di regime (Helene) e Miryam (l’ebrea), ma non è tutto. E’un legame di cuori indissolubile, una svolta che cambia il destino di Miryam che lascia tutto per una nuova vita con Helene, un’artista a metà strada tra la Garland e Marlene… Sullo sfondo le atrocità naziste e la Shoah.
Varie le musiche da Cabaret ad “Under my skin”per poi proseguire, quando il clima si fa teso, con “note”europee e quindi autoctone (Brecht & C.).
Intrigante l’idea del “cambio” costumi a vista con una piccola tenda al centro del palco, illuminata in modo da ottenere l’effetto “ombre cinesi”. Seguivamo così, durante le pause musicali, le movenze di Cristina Siciliano, la “Brachetti” pugliese. Consentitemi il paragone, anche se un po’ ardito.
Suggestive le musiche e le atmosfere ri/create dalla penna di Giovanni Gentile, autore e regista della performance.
Richiami alla letteratura (Il bambino con il pigiama a righe etc.) e alla filmografia (La vita è bella) nel racconto della deportazione ad Auschwitz delle due ragazze, della vita d’artista di Helene, che continua a suonare per i gerarchi, ricevendo in cambio del cibo che lei conserva per condividerlo con le compagne di campo. Sullo sfondo “le docce”, la sparizione di Miryam, il suo cercarla ovunque. Diviene costei l’Araba fenice, l’Isola che non c’è, l’Atlantide misteriosa; viene evocata,nominata, fatta ri/vivere attraverso gli occhi dell’amata. Il suo è un amore totale, puro, cristallino, un amore che trascende gli eventi e diviene un vessillo, una rivendicazione, un simbolo della lotta a qualsiasi forma di omofobia e di discriminazione razziale.
E poi l’arrivo dei carri armati russi…



Giovanni Gentile ha voluto affrontare dei grandi temi: la Shoah e l’amore “diverso”. E’ riuscito a farlo in modo leggero, armonizzando musica e parole, ammaliando lo spettatore che nelle pause seguiva i movimenti tra luci e ombre della versatile protagonista, Cristina Siciliano, durante il cambio dei costumi.
Vivace e frizzante spettacolo pur nella sua tragicità: varius multiplex multiformis, per dirla alla maniera della Yourcenar !
E’ uno spettacolo-icona della “varieganza” della vita con le sue contraddizioni: amore, canzoni e… campi di sterminio! Si sorride amaramente e si piange sorridendo. Quanto Pirandello col suo “teatro nel teatro”, ma non solo…!

Performer: Cristina Siciliano - Helene
Musici: Vito Liturri (piano)-Rudy Steiger; Marco Boccia (contrabbasso) Heric Ess
Autore e regista: Giovanni Gentile- Johnny Begood

Giulia Notaran
gelo

mercoledì 2 ottobre 2013

LA COMPAGNIA TEATRO PRISMA TORNA IN SCENA. Primi palchi e novità per la stagione 2013/14.



LA COMPAGNIA TEATRO PRISMA TORNA IN SCENA.

Primi palchi e novità per la stagione 2013/14.

Ecco l’autunno, e con l’arrivo di questa splendida stagione riparte anche quella dei teatri e delle attività artistiche. La Compagnia Teatro Prisma, dopo una brevissima e comunque operosa pausa estiva, riprende l’attività da dove l’aveva interrotta.
Si ritorna in scena lì dove tutto è cominciato, ormai quasi un anno fa, ovvero presso il T.O., il Teatro Osservatorio, che a Bari si rivela come uno dei pochi spazi baresi di cultura teatrale, gestito e curato da giovani artisti che con i loro cartelloni e laboratori danno vita a mille esperienze nel cuore della città.
Dunque si riparte, dicevamo.
Il 13 ottobre, alle 20.30, con “IO E MIRYAM”, la vicenda di Helene e Miryam in quel teatro di guerra che uccise gli uomini e le idee ma non spezzò quelle anime assetate di amore, forti di quella gioventù incosciente ed innamorata della vita e dell’arte.


Cristina Siciliano, Vito Liturri e Marco Boccia in "Io & Miryam"


N O D I, il 26 ed il 27 ottobre
sempre al Teatro Osservatorio, riprende il suo cammino. Un intenso punto di vista sulla sessualità femminile ritrovata e sul proibito (ri)scoperto attraverso un nuovo mondo chiamato corpo.

Silvia Cuccovillo e Giovanni Gentile in una pausa delle prove di N O D I




Poi ci sono le novità, nate questa estate.


La prima riguarda la nuova storia scritta e diretta da Giovanni Gentile dal titolo “La locanda dei desideri”, la cui descrizione, completa del cast, avrà un suo posto qui sul blog, della serie “non sveliamo proprio tutto”.




La seconda riguarda il nostro ingresso, con il nostro nome e il nostro marchio, nell’ambito del mondo discografico a supporto del “Vito Liturri trio”. Due dei pilastri della Compagnia, Vito Liturri e Marco Boccia, sono in studio per incidere i brani inediti scritti per i nostri primi lavori, “Io e Miryam” e “Nodi”, tutti a firma Vito Liturri, tranne uno scritto da Marco Boccia, e coadiuvati da una guest star d’eccezione, il batterista Lello Patruno.





Ultimo, ma solo per elencazione, quello che noi crediamo essere un nostro importante traguardo: la Compagnia Teatro Prisma è da oggi un soggetto giuridico. E’ finalmente nata la nostra associazione, e questo ci consente di operare nel campo della cultura come compagnia vera e propria. Questa nuova identità ci ha consentito di associarci alla FITA, entrando così in un circuito nazionale dove poterci misurare e confrontare con importanti realtà operanti sul territorio nazionale. Tutto questo in un momento assolutamente drastico per la cultura del nostro bel Paese ma che ci volete fare: è un lavoraccio, ma qualcuno lo deve pur fare.

venerdì 5 luglio 2013

All That Jazz - Io & Miryam




                                                                   
Questo un piccolo estratto dallo spettacolo "IO E MIRYAM", l'audio non è eccezionale poichè in presa diretta durante una rappresentazione al teatro Duse di Bari.
Cristina Siciliano recita e canta ed è accompagnata da Vito Liturri al piano e Marco Boccia al contrabbasso.

Parte III - La storia di Io & Miryam (o Io e Miriam...come volete)

...La seconda fase del lavoro fu immaginare quella storia, fatta di amore, di atrocità e di speranza salvifica, sottolineata da una colonna sonora che facesse da cornice al tutto. Non volevo appesantire, sarebbe stato facile, troppo facile. Volevo invece dare proprio il senso di come la vita e la musica sono più forti di qualunque cosa ti possa accadere. Fu così che andai a ripescare, in un ordine filologico e temporale sbagliato ma con un' attenzione massima al clima e alle atmosfere,  più che alla correttezza dei brani, musiche e canzoni note ma ormai poco ascoltate. Ci fu prima I can't do it alone, poi Tumbalalaika, la versione del film "Prendimi l'anima" ( e l'anima me la prese altrochè), e poi vennero tutte le altre.
Intanto cercavo di capire come fare ad inserirle. Su supporto audio ? Freddo, impersonale. Poi chi avrebbe dovuto cantarle ? Angela Degennaro era una meravigliosa danzatrice e un'attrice di pancia di anima ma quelli erano brani veramente difficili e complicati. Poi per una persona sola, imparare testo, canzoni, coreografie, tenere da sola un'ora e dieci, per una non professionista poi della recitazione e del canto...era un'impresa folle.
Ma noi eravamo folli, in tutto. Lo fummo dall'inizio di questa avventura, per cui ci provammo. Decidemmo e andammo avanti. Potrei dire oggi "andammo avanti come un carroarmato", non sarebbe vero. Andammo avanti tra lacrime, crisi, incazzamenti solenni, voglia di abbandonare tutto. E faceva caldo, un luglio  così caldo io non me lo ricordo....

lunedì 1 luglio 2013

SecondArea, posto da proteggere

Abbiamo appena concluso la nostra esibizione di questa sera. Qualche problema di audio, ma si sa, quando la voce recitata e recitante interagisce con strumenti musicali e soprattutto all'aperto, è normale che ci siano. Scogli superati, così come la nostra Silvia Cuccovillo si è superata, dando vita a quella che secondo me è stata la più bella uscita di N O D I da quando è in scena, cioè 8 Giugno 2013.


Ma in questo post non voglio parlare della Compagnia Teatro Prisma o di quanto brava sia Silvia Cuccovillo, per quello ci sarà tempo. Voglio parlare di un posto dove si respira creatività e arte, quella con la A maiuscola: l'Associazione Culturale SecondArea, gestita direttamente da Mariella Di Battista e da Orlando (di cui ahimè mi sfugge il cognome, mi scuserà sicuramente conoscendolo) a Castellana Grotte, provincia di Bari.
SecondArea è' un posto magico, un giardino incantato, e varcata la soglia ti sembra di entrare in quei posti di cui ci raccontavano le nostre nonne, un posto fatto di fate e di elfi. Un posto in cui magicamente il vortice del ritmo cittadino lascia il posto a una lentezza e ad una strana abitudine, quella di non guardare l'orologio, tanto per il mondo fuori c'è sempre
tempo.


Ed è un luogo-non luogo in cui il mio concetto di Teatro e di Arte in genere si fa carne. Il concetto che non serve alla parola nient'altro che la parola e alla musica nient'altro che la musica. Il principio che io attore, io scrittore, entro bussando alla tua porta per dirti delle cose, e tu puoi ascoltarmi se dico cose che ti interessano, o semplicemente puoi bere un bicchiere di vino e parlare con il tuo vicino di tavolo se trovi noioso o inutile quello che ti ho portato.
Sono io che vengo  da te, senza sovrastrutture, senza scenografie, senza luci. Parafrasando un passaggio di N O D I, solo io, te e le mie parole. Nude, così come sono. Il mio corpo di attore e la mia bocca da scrittore per le tue orecchie e per i tuoi occhi, a casa tua, solo per te e per chi vuole entrare a bere un bicchiere di vino buono ed entrare in un sogno. E, se le mie parole ti sono piaciute, mi inviterai di nuovo a sedermi alla tua tavola e io verrò, altrimenti si continua il viaggio, ognuno per la sua strada, contenti di esserci ritrovati per un'ora insieme, senza null'altro che i tuoi occhi e le tue orecchie, e il mio corpo e le mie parole.

(Giovanni Gentile)

giovedì 27 giugno 2013

Parte II - La storia di Io & Miryam (o io e Miriam, che dir si voglia)

....Iniziai a scrivere furiosamente, scrivevo ovunque. Mentre aspettavo qualcuno in macchina, la domenica mattina appena sveglio, durante le lezioni di danza, seduto sulla scrivania della segretaria. Scrivevo e basta. E le parole mi sembravano venissero fuori a cascata, forse non ho mai scritto così, con quella velocità e con quella foga.
 
     Non avevo un'idea chiara in mente, le dita sulla tastiera si muovevano senza che io riuscissi a controllarle. La storia stava prendendo una piega di cui sembrava non avessi coscienza, andava da sè, era come se vivesse di vita propria e stesse venendo alla luce da sola, io ero solo uno strumento nelle sue mani.



    La sera io e Angela Degennaro rileggevamo quello che avevo scritto durante il giorno e nessuno di noi riusciva a capire da dove potevano essere nate quelle parole, quella trama, quell'avventura. Erano cose così assolutamente fuori dal mio ma anche dal nostro mondo, che ci stupivamo entrambi ad ogni rigo, perfino io, che pure le avevo scritte.

     Io & Miryam è venuto alla luce in poco meno di un mese, così, lasciando andare la testa ed il cuore e facendo correre le dita su una tastiera. Mi ricordo ancora il giorno che scrissi la parola "FINE" sotto il testo. Davvero non avevo idea di come sarebbe finita, quel giorno scrissi, scrissi, scrissi, fino a che non entrai come un uraganjo nella sala di danza dove Angela stava insegnando e gridai "FINITA !!!!!". E lei mi chiese "Come?". "Come non avrei mai potuto immaginare di farla finire". Non ho mai corretto una sola parola del testo, non ce ne fu bisogno. Lo spettacolo, come se fosse vivo, non ha mai voluto che io correggessi niente.
 Ma non era finita proprio per niente invece....

(to be continued)

Giovanni Gentile

mercoledì 26 giugno 2013

Parte I - La storia di Io & Miryam (Io e Miriam per i più) -

Il primo abbozzo di idea di "Io & Miryam" mi venne ascoltando casualmente un chitarrista che parlava di uno spettacolo da mettere su, improntato su canzonette italiane degli anni '30 - '40. Nella mia testa, come spesso accade a chi scrive, si accese una luce. Non avevo assolutamente idea di dove mi avrebbe portato quella luce piccolissima però, e chi ha un'anima creativa lo sa, nel momento in cui si accende, diventa la tua droga, il tuo travaglio interiore. Saresti capace di rimanere tre ore di fila a fissare un muro bianco cercando di capire una strada per almeno avvicinarti a quella lontanissima luce. Sei come una falena attratta da una lampadina.

Anni 30
Anni 30 Anni 40.......la prima cosa che mi venne in mente fu Cabaret, famosissimo musical e splendida interpretazione cinematografica di Liza Minnelli. Ne parlai immediatamente ad Angela Degennaro, una splendida ballerina che io ho sempre ritenuto capace di interpretare anche attorialmente i ruoli più impegnativi con una profondità ed un'intelligenza artistica rara. Ne parlammo a lungo e partimmo dalla ricerca dei brani. Inserimmo subito, in un'ipotetica opera che ancora non sapevamo che forma avrebbe preso un brano tratto dal musical Chicago, All That Jazz.


Quella canzone la volevo assolutamente nello spettacolo, perchè era proprio lei, la Degennaro, fatta musica.
......(to be continued)