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venerdì 5 luglio 2013

All That Jazz - Io & Miryam




                                                                   
Questo un piccolo estratto dallo spettacolo "IO E MIRYAM", l'audio non è eccezionale poichè in presa diretta durante una rappresentazione al teatro Duse di Bari.
Cristina Siciliano recita e canta ed è accompagnata da Vito Liturri al piano e Marco Boccia al contrabbasso.

Parte III - La storia di Io & Miryam (o Io e Miriam...come volete)

...La seconda fase del lavoro fu immaginare quella storia, fatta di amore, di atrocità e di speranza salvifica, sottolineata da una colonna sonora che facesse da cornice al tutto. Non volevo appesantire, sarebbe stato facile, troppo facile. Volevo invece dare proprio il senso di come la vita e la musica sono più forti di qualunque cosa ti possa accadere. Fu così che andai a ripescare, in un ordine filologico e temporale sbagliato ma con un' attenzione massima al clima e alle atmosfere,  più che alla correttezza dei brani, musiche e canzoni note ma ormai poco ascoltate. Ci fu prima I can't do it alone, poi Tumbalalaika, la versione del film "Prendimi l'anima" ( e l'anima me la prese altrochè), e poi vennero tutte le altre.
Intanto cercavo di capire come fare ad inserirle. Su supporto audio ? Freddo, impersonale. Poi chi avrebbe dovuto cantarle ? Angela Degennaro era una meravigliosa danzatrice e un'attrice di pancia di anima ma quelli erano brani veramente difficili e complicati. Poi per una persona sola, imparare testo, canzoni, coreografie, tenere da sola un'ora e dieci, per una non professionista poi della recitazione e del canto...era un'impresa folle.
Ma noi eravamo folli, in tutto. Lo fummo dall'inizio di questa avventura, per cui ci provammo. Decidemmo e andammo avanti. Potrei dire oggi "andammo avanti come un carroarmato", non sarebbe vero. Andammo avanti tra lacrime, crisi, incazzamenti solenni, voglia di abbandonare tutto. E faceva caldo, un luglio  così caldo io non me lo ricordo....

lunedì 1 luglio 2013

SecondArea, posto da proteggere

Abbiamo appena concluso la nostra esibizione di questa sera. Qualche problema di audio, ma si sa, quando la voce recitata e recitante interagisce con strumenti musicali e soprattutto all'aperto, è normale che ci siano. Scogli superati, così come la nostra Silvia Cuccovillo si è superata, dando vita a quella che secondo me è stata la più bella uscita di N O D I da quando è in scena, cioè 8 Giugno 2013.


Ma in questo post non voglio parlare della Compagnia Teatro Prisma o di quanto brava sia Silvia Cuccovillo, per quello ci sarà tempo. Voglio parlare di un posto dove si respira creatività e arte, quella con la A maiuscola: l'Associazione Culturale SecondArea, gestita direttamente da Mariella Di Battista e da Orlando (di cui ahimè mi sfugge il cognome, mi scuserà sicuramente conoscendolo) a Castellana Grotte, provincia di Bari.
SecondArea è' un posto magico, un giardino incantato, e varcata la soglia ti sembra di entrare in quei posti di cui ci raccontavano le nostre nonne, un posto fatto di fate e di elfi. Un posto in cui magicamente il vortice del ritmo cittadino lascia il posto a una lentezza e ad una strana abitudine, quella di non guardare l'orologio, tanto per il mondo fuori c'è sempre
tempo.


Ed è un luogo-non luogo in cui il mio concetto di Teatro e di Arte in genere si fa carne. Il concetto che non serve alla parola nient'altro che la parola e alla musica nient'altro che la musica. Il principio che io attore, io scrittore, entro bussando alla tua porta per dirti delle cose, e tu puoi ascoltarmi se dico cose che ti interessano, o semplicemente puoi bere un bicchiere di vino e parlare con il tuo vicino di tavolo se trovi noioso o inutile quello che ti ho portato.
Sono io che vengo  da te, senza sovrastrutture, senza scenografie, senza luci. Parafrasando un passaggio di N O D I, solo io, te e le mie parole. Nude, così come sono. Il mio corpo di attore e la mia bocca da scrittore per le tue orecchie e per i tuoi occhi, a casa tua, solo per te e per chi vuole entrare a bere un bicchiere di vino buono ed entrare in un sogno. E, se le mie parole ti sono piaciute, mi inviterai di nuovo a sedermi alla tua tavola e io verrò, altrimenti si continua il viaggio, ognuno per la sua strada, contenti di esserci ritrovati per un'ora insieme, senza null'altro che i tuoi occhi e le tue orecchie, e il mio corpo e le mie parole.

(Giovanni Gentile)