...La seconda fase del lavoro fu immaginare quella storia, fatta di amore, di atrocità e di speranza salvifica, sottolineata da una colonna sonora che facesse da cornice al tutto. Non volevo appesantire, sarebbe stato facile, troppo facile. Volevo invece dare proprio il senso di come la vita e la musica sono più forti di qualunque cosa ti possa accadere. Fu così che andai a ripescare, in un ordine filologico e temporale sbagliato ma con un' attenzione massima al clima e alle atmosfere, più che alla correttezza dei brani, musiche e canzoni note ma ormai poco ascoltate. Ci fu prima I can't do it alone, poi Tumbalalaika, la versione del film "Prendimi l'anima" ( e l'anima me la prese altrochè), e poi vennero tutte le altre.
Intanto cercavo di capire come fare ad inserirle. Su supporto audio ? Freddo, impersonale. Poi chi avrebbe dovuto cantarle ? Angela Degennaro era una meravigliosa danzatrice e un'attrice di pancia di anima ma quelli erano brani veramente difficili e complicati. Poi per una persona sola, imparare testo, canzoni, coreografie, tenere da sola un'ora e dieci, per una non professionista poi della recitazione e del canto...era un'impresa folle.
Ma noi eravamo folli, in tutto. Lo fummo dall'inizio di questa avventura, per cui ci provammo. Decidemmo e andammo avanti. Potrei dire oggi "andammo avanti come un carroarmato", non sarebbe vero. Andammo avanti tra lacrime, crisi, incazzamenti solenni, voglia di abbandonare tutto. E faceva caldo, un luglio così caldo io non me lo ricordo....