Abbiamo appena concluso la nostra esibizione di questa sera. Qualche problema di audio, ma si sa, quando la voce recitata e recitante interagisce con strumenti musicali e soprattutto all'aperto, è normale che ci siano. Scogli superati, così come la nostra Silvia Cuccovillo si è superata, dando vita a quella che secondo me è stata la più bella uscita di N O D I da quando è in scena, cioè 8 Giugno 2013.
Ma in questo post non voglio parlare della Compagnia Teatro Prisma o di quanto brava sia Silvia Cuccovillo, per quello ci sarà tempo. Voglio parlare di un posto dove si respira creatività e arte, quella con la A maiuscola: l'Associazione Culturale SecondArea, gestita direttamente da Mariella Di Battista e da Orlando (di cui ahimè mi sfugge il cognome, mi scuserà sicuramente conoscendolo) a Castellana Grotte, provincia di Bari.
SecondArea è' un posto magico, un giardino incantato, e varcata la soglia ti sembra di entrare in quei posti di cui ci raccontavano le nostre nonne, un posto fatto di fate e di elfi. Un posto in cui magicamente il vortice del ritmo cittadino lascia il posto a una lentezza e ad una strana abitudine, quella di non guardare l'orologio, tanto per il mondo fuori c'è sempre
tempo.
Ed è un luogo-non luogo in cui il mio concetto di Teatro e di Arte in genere si fa carne. Il concetto che non serve alla parola nient'altro che la parola e alla musica nient'altro che la musica. Il principio che io attore, io scrittore, entro bussando alla tua porta per dirti delle cose, e tu puoi ascoltarmi se dico cose che ti interessano, o semplicemente puoi bere un bicchiere di vino e parlare con il tuo vicino di tavolo se trovi noioso o inutile quello che ti ho portato.
Sono io che vengo da te, senza sovrastrutture, senza scenografie, senza luci. Parafrasando un passaggio di N O D I, solo io, te e le mie parole. Nude, così come sono. Il mio corpo di attore e la mia bocca da scrittore per le tue orecchie e per i tuoi occhi, a casa tua, solo per te e per chi vuole entrare a bere un bicchiere di vino buono ed entrare in un sogno. E, se le mie parole ti sono piaciute, mi inviterai di nuovo a sedermi alla tua tavola e io verrò, altrimenti si continua il viaggio, ognuno per la sua strada, contenti di esserci ritrovati per un'ora insieme, senza null'altro che i tuoi occhi e le tue orecchie, e il mio corpo e le mie parole.
(Giovanni Gentile)
Ma in questo post non voglio parlare della Compagnia Teatro Prisma o di quanto brava sia Silvia Cuccovillo, per quello ci sarà tempo. Voglio parlare di un posto dove si respira creatività e arte, quella con la A maiuscola: l'Associazione Culturale SecondArea, gestita direttamente da Mariella Di Battista e da Orlando (di cui ahimè mi sfugge il cognome, mi scuserà sicuramente conoscendolo) a Castellana Grotte, provincia di Bari.
SecondArea è' un posto magico, un giardino incantato, e varcata la soglia ti sembra di entrare in quei posti di cui ci raccontavano le nostre nonne, un posto fatto di fate e di elfi. Un posto in cui magicamente il vortice del ritmo cittadino lascia il posto a una lentezza e ad una strana abitudine, quella di non guardare l'orologio, tanto per il mondo fuori c'è sempre
tempo.
Ed è un luogo-non luogo in cui il mio concetto di Teatro e di Arte in genere si fa carne. Il concetto che non serve alla parola nient'altro che la parola e alla musica nient'altro che la musica. Il principio che io attore, io scrittore, entro bussando alla tua porta per dirti delle cose, e tu puoi ascoltarmi se dico cose che ti interessano, o semplicemente puoi bere un bicchiere di vino e parlare con il tuo vicino di tavolo se trovi noioso o inutile quello che ti ho portato.
Sono io che vengo da te, senza sovrastrutture, senza scenografie, senza luci. Parafrasando un passaggio di N O D I, solo io, te e le mie parole. Nude, così come sono. Il mio corpo di attore e la mia bocca da scrittore per le tue orecchie e per i tuoi occhi, a casa tua, solo per te e per chi vuole entrare a bere un bicchiere di vino buono ed entrare in un sogno. E, se le mie parole ti sono piaciute, mi inviterai di nuovo a sedermi alla tua tavola e io verrò, altrimenti si continua il viaggio, ognuno per la sua strada, contenti di esserci ritrovati per un'ora insieme, senza null'altro che i tuoi occhi e le tue orecchie, e il mio corpo e le mie parole.
(Giovanni Gentile)
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