....Iniziai a scrivere furiosamente, scrivevo ovunque. Mentre aspettavo qualcuno in macchina, la domenica mattina appena sveglio, durante le lezioni di danza, seduto sulla scrivania della segretaria. Scrivevo e basta. E le parole mi sembravano venissero fuori a cascata, forse non ho mai scritto così, con quella velocità e con quella foga.
Non avevo un'idea chiara in mente, le dita sulla tastiera si muovevano senza che io riuscissi a controllarle. La storia stava prendendo una piega di cui sembrava non avessi coscienza, andava da sè, era come se vivesse di vita propria e stesse venendo alla luce da sola, io ero solo uno strumento nelle sue mani.
La sera io e Angela Degennaro rileggevamo quello che avevo scritto durante il giorno e nessuno di noi riusciva a capire da dove potevano essere nate quelle parole, quella trama, quell'avventura. Erano cose così assolutamente fuori dal mio ma anche dal nostro mondo, che ci stupivamo entrambi ad ogni rigo, perfino io, che pure le avevo scritte.
Io & Miryam è venuto alla luce in poco meno di un mese, così, lasciando andare la testa ed il cuore e facendo correre le dita su una tastiera. Mi ricordo ancora il giorno che scrissi la parola "FINE" sotto il testo. Davvero non avevo idea di come sarebbe finita, quel giorno scrissi, scrissi, scrissi, fino a che non entrai come un uraganjo nella sala di danza dove Angela stava insegnando e gridai "FINITA !!!!!". E lei mi chiese "Come?". "Come non avrei mai potuto immaginare di farla finire". Non ho mai corretto una sola parola del testo, non ce ne fu bisogno. Lo spettacolo, come se fosse vivo, non ha mai voluto che io correggessi niente.
Ma non era finita proprio per niente invece....
(to be continued)
Giovanni Gentile
Non avevo un'idea chiara in mente, le dita sulla tastiera si muovevano senza che io riuscissi a controllarle. La storia stava prendendo una piega di cui sembrava non avessi coscienza, andava da sè, era come se vivesse di vita propria e stesse venendo alla luce da sola, io ero solo uno strumento nelle sue mani.
La sera io e Angela Degennaro rileggevamo quello che avevo scritto durante il giorno e nessuno di noi riusciva a capire da dove potevano essere nate quelle parole, quella trama, quell'avventura. Erano cose così assolutamente fuori dal mio ma anche dal nostro mondo, che ci stupivamo entrambi ad ogni rigo, perfino io, che pure le avevo scritte.
Io & Miryam è venuto alla luce in poco meno di un mese, così, lasciando andare la testa ed il cuore e facendo correre le dita su una tastiera. Mi ricordo ancora il giorno che scrissi la parola "FINE" sotto il testo. Davvero non avevo idea di come sarebbe finita, quel giorno scrissi, scrissi, scrissi, fino a che non entrai come un uraganjo nella sala di danza dove Angela stava insegnando e gridai "FINITA !!!!!". E lei mi chiese "Come?". "Come non avrei mai potuto immaginare di farla finire". Non ho mai corretto una sola parola del testo, non ce ne fu bisogno. Lo spettacolo, come se fosse vivo, non ha mai voluto che io correggessi niente.
Ma non era finita proprio per niente invece....
(to be continued)
Giovanni Gentile